Com’eri vestita? Una mostra nella sede di Città Metropolitana contro gli stereotipi

Com’eri vestita? Sembra che questa sia la domanda più ricorrente rivolta a tante donne vittime di violenza sessuale. Un pregiudizio che mette a disagio le vittime come se questo dettaglio avesse maggior peso rispetto a quello che hanno subito. 
 
Tutti i giorni si verificano episodi di violenza, sia fisica sia mentale, che creano forti traumi difficili da superare, come si legge da alcune testimonianze: “ogni notte, senza una parola, mi ha violentata e ogni notte ho pregato di morire“. Spesso il responsabile di questi atti è una persona molto vicina alla vittima da cui è difficile allontanarsi.
 
Il sesso senza consenso è stupro“, nulla, neanche un legame affettivo, legittima la violenza, mai. 
Amnesty International sta portando avanti questa battaglia, sensibilizzando la comunità con varie mostre, portando l’osservatore a eliminare l’idea che la vittima “se la sia cercata” proprio per come era vestita. Tale mostra, visitabile fino al 25 novembre nei locali della Città Metropolitana di Torino in corso Inghilterra 7 si inserisce nella campagna “#IoLoChiedo: il sesso senza consenso è stupro”, volta a chiedere un adeguamento della legislazione italiana alle norme internazionali, modificando l’articolo 609-bis del codice penale per considerare reato qualsiasi atto sessuale senza consenso.
 
  • Aggiornato il 23 Novembre 2022