Ogni forma di privazione o controllo che limiti l’accesso all’indipendenza economica di una persona. La repressione economica viene esercitata in modi diversi a seconda degli ambienti, ma in tutti i casi consiste nel togliere alla donna la sua autonomia.
Vi sono inclusi comportamenti quali:
- impedire di trovare un lavoro (od obbligarla a lavorare anche per lui) sabotando i suoi tentativi ed essere così economicamente dipendente da lui;
- disturbarla sul posto di lavoro, sia di persona che attraverso telefonate o altri dispositivi elettronici;
- negarle i soldi anche per piccole spese come l’autobus, per umiliarla e tenerla in uno stato di completa dipendenza, di privazione economica continua, e per rafforzare la propria posizione, per dettar legge sulle spese, ecc.
- annotare tutte le spese della partner per controllarne l’attività
- rubare soldi alla partner o ai figli/e
- giocare d’azzardo, in modo da mettere a rischio/compromettere il tenore di vita della famiglia
- prendere decisioni finanziare importanti senza consultarla o senza il suo accordo
- accumulare debiti e rate in arretrato di prestiti/mutui
- privare delle informazioni relative al conto corrente e alla situazione patrimoniale e reddituale della famiglia
- non condividere le decisioni relative al bilancio familiare
- costringere la donna a spendere il proprio stipendio per coprire tutte le spese domestiche
- costringerla a fare debiti o a firmare contratti senza fornirle spiegazioni o chiarimenti
- intestare tutti i beni a nome proprio o a nome dei propri familiari per impedire ogni accesso legale ai beni comuni
- dopo la separazione, rifiutarsi di pagare l’assegno di mantenimento o costringere la donna a umilianti trattative per averlo
- Aggiornato il 13 Febbraio 2022