Cosa differenzia una relazione conflittuale da una relazione violenta?

Molto spesso la violenza nelle relazioni di intimità viene minimizzata in conflitti di coppia o in una relazione infelice. Ma nel caso di maltrattamento e violenza non ci troviamo di fronte ad un rapporto solo un po’ litigioso; il termine conflitto infatti presuppone:

  • consenso alla lotta in entrambe le parti
  • forze simili in campo
  • esiti alterni (ora prevale l’uno, ora può prevale l’altro)
  • non ci sia sottomissione/umiliazione/annientamento della parte perdente

Tutto questo non accade nella violenza di cui stiamo parlando poiché:

  • non c’è consenso tra i partner
  • le forze in campo sono dispari
  • è sempre o quasi sempre una parte che prevale sull’altra (l’esito dello scontro è prevedibile)
  • chi soccombe riceve un danno all’incolumità fisica/psicologica/ sessuale/economica
  • una delle due parti è controllata costantemente dall’altra e la teme.

La IPV può essere individuata a partire dalla presenza di esercizio di potere e controllo di una sola parte sull’altra.

Per stabilire chi è la vittima, un buon indicatore è osservare attentamente chi ha paura di chi.

Fonte: Progetto europeo Daphne III – “Wosafejus – La violenza da partner nelle relazioni di intimità: l’accesso delle donne alla protezione e alla giustizia”.

  • Aggiornato il 29 Luglio 2016