Con 545 voti a favore su 545, il ddl che contrasta ogni forma di violenza sulle donne passa ora al Senato per l’approvazione. L’Italia è la quinta nazione a ratificarlo dopo Montenegro, Albania, Turchia e Portogallo. Perché sia applicato dovrà essere sottoscritto da almeno 10 Stati, di cui almeno 8 del Consiglio d’Europa.
ROMA – L’approvazione è stata accolta da un lungo applauso. Il giorno dei funerali di Fabiana Luzzi uccisa a sedici anni a Corigliano Calabro, l’Aula della Camera ha dato il via libera unanime alla ratifica della Convenzione del Consiglio d’Europa su “prevenzione e lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica”, siglata a Istanbul l’11 maggio 2011. I sì sono stati 545. La proclamazione del risultato è stata fatta dal presidente Laura Boldrini. Il ddl di ratifica passa ora al Senato per l’approvazione defintiva.
Si tratta del primo strumento internazionale giuridicamente vincolante che crea un quadro giuridico completo per proteggere le donne contro qualsiasi forma di violenza.
Un giorno importante. La Convenzione prevede il contrasto ad ogni forma di violenza, fisica e psicologica sulle donne, dallo stupro allo stalking, dai matrimoni forzati alle mutilazioni genitali e l’impegno a tutti i livelli sulla prevenzione, eliminando ogni forma di discriminazione e promuovendo “la concreta parità tra i sessi, rafforzando l’autonomia e l’autodeterminazione delle donne”.
La Convenzione è stata approvata dal Comitato dei ministri dell’Ue il 7 aprile 2011 e firmata dall’Italia dall’allora ministro Elsa Fornero nel settembre scorso (leggi l’articolo completo).