Consultazione pubblica sul Piano d’azione contro la violenza

Consultazione pubblica sul Piano d’azione contro la violenza

Il Dipartimento Pari Opportunità nazionale ha avviato il 10 dicembre una consultazione pubblica in relazione al Piano d’azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere in collaborazione con enti pubblici e associazioni impegnate sul tema. La rete delle Associzioni “Donne in rete contro la violenza” esprime critiche in merito a questa scelta.

Piano d’azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere: si apre la consultazione pubblica.

La Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità – sta definendo – con il contributo delle Amministrazioni interessate, delle Regioni e degli Enti locali e delle Associazioni impegnate a livello nazionale sul fenomeno della violenza di genere – il Piano d’azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere.

Il Piano, secondo quanto previsto dall’articolo 5 del Decreto Legge n.93 del 14 agosto 2013, ha come obiettivo principale quello di garantire azioni omogenee nel territorio nazionale volte a prevenire e a contrastare il grave fenomeno della violenza di genere nonché a tutelare le donne che subiscono violenza e i loro figli.

Dalle ore 9:00 del 10 dicembre 2014 alle ore 23:00 del 10 gennaio 2015 è possibile partecipare alla consultazione pubblica sul sito www.partecipa.gov.it e sul sito www.pariopportunita.gov.it per fornire suggerimenti attraverso risposte a domande specifiche riferite a ciascuna linea di azione del Piano.

L’associazione nazionale Dire (Donne in Rete contro la violenza), con i suoi oltre 70 centri antiviolenza, non parteciperà alla consultazione pubblica sul Piano straordinario contro la violenza sessuale e di genere aperta dal Governo il 10 dicembre scorso.

“Non é collezionando opinioni e commenti, critiche e suggerimenti viziati dal pericolo serio della banalizzazione e dello svilimento del fenomeno della violenza alle donne – scrivono in una nota – che si affronta il tema dei diritti violati. Troppi stereotipi e pregiudizi nutrono la percezione sociale e culturale del fenomeno. I Centri antiviolenza Dire, distribuiti sul territorio nazionale, lavorano su questo da oltre un ventennio anche per costruire una cultura, volta al superamento di cliché e di modelli, attraverso iniziative di sensibilizzazione e di formazione”.

“La nostra esperienza – prosegue la nota – è stata messa a disposizione del Governo con la partecipazione attiva ai Tavoli di lavoro della task force interministeriale contro la violenza alle donne. Un percorso difficile, discontinuo e poco lineare, dai cui esiti abbiamo preso le distanze anche pubblicamente. Il Governo ha perso un’occasione per fare tesoro dell’esperienza preziosa di chi con le donne lavora da decenni, mettendo a disposizione della collettività analisi, metodi e pratiche”.

“Diciamo no a questo tipo di consultazione sul Piano! La libertà delle donne, la prevenzione e il contrasto della violenza si costruiscono con le donne e con l’autentica partecipazione e il coinvolgimento delle associazioni” concludono. (ANSA).

 

16 dicembre 2014