Un nuovo bando contro femminicidi e violenza sui minori

Un nuovo bando contro femminicidi e violenza sui minori

Cinque  nuovi casi di femminicidio hanno funestato la parte centrale del mese di luglio. Accendendo ancora una volta un faro sul problema della violenza di genere. I centri anti violenza denunciano spesso la carenza di fondi necessari per lavorare. E intanto è arrivato un nuovo bando europeo che finanzia 9,7 milioni e scade a novembre. Con l’obiettivo di combattere la violenza contro minori e donne a partire dalle fondamenta, cioè cambiando alla base una mentalità. E arrivando fino al trattamento del colpevole.

COM’E’ COSTRUITO IL BANDO.  Il nuovo bando europeo è stato pubblicato nell’ambito del programma di finanziamento “Rights, Equality and Citizenship 2014-2020” dedicato proprio alla prevenzione e alla lotta alla violenza di genere in tutti i suoi aspetti, dall’eradicazione di una mentalità fino al trattamento del colpevole.

Lo scopo è sostenere progetti nazionali e transnazionali che puntino a prevenire e combattere le forme di violenza su donne e minori, attraverso la realizzazione di progetti che prevedano attività di apprendimento reciproco, definizione e attuazione di protocolli e metodologie di intervento trasferibili in altri Paesi e in nuovi contesti.

GLI OBIETTIVI DEL BANDO. Le priorità sono quattro: prevenzione primaria della violenza di genere, cioè l’eradicazione alla base di pregiudizi e stereotipi sui quali si fondano atteggiamenti sociali che incoraggiano o tollerano la violenza contro le donne; protezione e sostegno delle  vittime; coordinamento e adeguamento dei servizi esistenti di sostegno alle vittime di violenza sessuale e di genere in un’ottica di inclusione di rifugiati e migranti; trattamento dei colpevoli di reati violenza. Il bando ha stanziato in tutto 9,7 milioni di euro. I progetti giudicati finanziabili potranno beneficiare di una sovvenzione diretta per un importo minimo di 75.000 euro e di una copertura massima dei costi in regime di co-finanziamento pari all’80% delle spese ammissibili. Le candidature devono essere presentate entro il 14 novembre attraverso il sistema online  della Commissione europea.

UN FILO PER NON PERDERSI TRA LA SELVA DEI BANDI. Non sempre le numerose realtà, centri e associazioni per la lotta alla violenza di genere, vengono a conoscenza di tutti i bandi esistenti, nazionali, europei, e privati. Per chi volesse candidarsi con un progetto occorre, secondo Manuela Marchioni, fondatrice e amministratrice della società di progettazione europea Prodos Consulting, innanzitutto aver chiara l’idea progettuale e poi formarsi, acquisendo le competenze specialistiche necessarie.   “La prima difficoltà che si riscontra soprattutto nel mondo dei fondi europei – spiega – nasce dall’esigenza di doversi orientare tra i più svariati programmi, gestiti da autorità differenti. Per tale ragione, è necessario adottare un approccio analitico e strategico”. Tra le fonti da consultare, “il web – spiega Marchioni – è  prezioso per le informazioni, ma la ricerca online può risultare dispersiva. Nella ricerca, è sempre preferibile consultare fonti ufficiali e accreditate. Noi abbiamo creato una piattaforma digitale, la Prodos Academy, sui fondi europei che offre numerose  proposte formative fruibili on line e strumenti di progettazione. Inoltre abbiamo acquisito Obiettivo Europa, una banca dati per la ricerca dei bandi che rappresenta un utile strumento di supporto”. Ancora oggi, conclude Marchioni, amministratrice di una società quasi tutta al femminile, “molte organizzazioni del territorio percepiscono i fondi europei come una realtà lontana dal proprio agire quotidiano e spesso inaccessibile”. Perdendo così occasioni importanti di finanziamento anche nel campo della lotta alla violenza di genere.

Fonte: alleyoop.ilsole24ore.com