Giustificare la violenza è illogico: lo dimostrano spot con paradossi geniali

”Tocca a noi”. Si chiama così – ”Its’ on us” – la campagna di comunicazione contro i crimini a sfondo sessuale realizzata dalla task force antiviolenza voluta dall’amministrazione Obama nel 2014.

Negli ultimi spot, firmati dal collettivo 101-North Marketing, la realtà viene ribaltata: sono le donne a non rispettare gli uomini o a fingere di non capire le loro intenzioni. Nel primo video una donna assaggia, distruggendola, una torta nuziale proprio sotto gli occhi impotenti del pasticciere che l’ha realizzata. ”Sei stato tu a renderla così appetitosa, è come se mi avessi chiesto di farlo”, esclama la protagonista. Nel secondo, due donne toccano insistentemente un’opera d’arte dopo i tanti moniti del vigilante a non farlo. ”Dici di no, ma in fondo vuoi dirci di sì”, sghignazzano le ragazze, giustificando così le loro azioni.

Sketch brevi, intelligenti, che utilizzano l’ironia del paradosso per spiegare cosa si nasconde dietro a concetti che sono spesso motivo di dibattito quando si parla di violenze sessuali e rapporti non consenzienti. ”I reati a sfondo sessuale sono un tema delicato e abbiamo pensato che la commedia potesse essere il modo giusto per parlarne”, hanno spiegato la sceneggiatrice Johanna Stein e il produttore David Gassman in un’intervista al sito Mashable

Secondo i dati riportati sul sito dell’associazione sono l’11% le studentesse statunitensi che hanno denunciato di essere state vittime di violenza. ”It’s on us”, che collabora con cinquecento atenei, porta avanti le sue attività seguendo le linee guide della task force antistupro voluta dall’ammistrazione Obama a seguito di una serie di casi di violenze nei Campus. La maggior parte delle violenze avviene, infatti, nelle università, anche se molti crimini restano impuniti per la paura e la vergogna a denunciare l’accaduto. ”It’s on us” invita le vittime a parlare e offre loro assistenza fisica e psicologica

”Cerchiamo costantemente nuovi modi per affrontare il tema. Questi video fanno riflettere senza essere pesanti – afferma Elvin Bruno, direttore dei programmi svolti nei campus per ”It’s on us” – Noi vogliamo far sì che i crimini siano sempre minori e che le vittime ricevano tutto l’aiuto di cui hanno bisogno. E se questo succede innescando un certo tipo di processo attraverso un video che fa ridere, ancora meglio”.

Fonte: repubblica.it

  • Aggiornato il 25 Settembre 2017