“Se ti ricatta … non è amore. Se minaccia te o i tuoi figli … non è amore. Se ti isola, umilia, offende …non è amore. Se ti perseguita con mail e sms ossessivi ….non è amore. Se ti prende con violenza quando non vuoi… non è amore. Se ti chiede “l’ultimo appuntamento” …non è amore. Se ti uccide …non è amore.”
Nel giorno di San Valentino, in cui tutto il mondo celebra l’amore, la Polizia di Stato sceglie di stare vicina alle donne con la campagna “Questo non è amore”, che prevede in tutte le province italiane camper, pullman, gazebo e altri momenti d’incontro volti a rompere l’isolamento e il dolore delle vittime di violenza di genere, offrendo il supporto di un’equipe di operatori specializzati, in prevalenza composta di donne e formata da personale di Polizia specializzato, da medici, psicologi e da rappresentanti dei centri antiviolenza.
Da mercoledì 14 febbraio, dalle ore 14 alle 20 circa, il punto informativo relativo alla campagna di sensibilizzazione contro la violenza di genere sarà allestito nell’atrio partenze della Stazione Ferroviaria “Torino Porta Nuova”, nei pressi del punto di visibilità della Polizia Ferroviaria.
L’iniziativa si inserisce fra le numerose che la Polizia di Stato ha intrapreso per prevenire e contrastare il fenomeno della violenza sulle donne. Al riguardo le denunce sono ancora poche. La passata indagine ISTAT ci ha rivelato che il 93% delle donne che subisce violenza non denuncia. Ecco perché il Ministero dell’Interno – Dipartimento di Pubblica Sicurezza – ha pensato di avvicinare i poliziotti e poliziotte ai cittadini, promuovendo l’attività di prevenzione e contrasto alla violenza di genere attraverso il progetto “Questo non è amore” e la presenza dei punti informativi della Polizia di Stato in tutte le città italiane.
In questa direzione, si muove anche l’adozione del protocollo E.V.A. (Esame delle Violenze Agite) da parte di tutte le Questure italiane. Il protocollo E.V.A. ha codificato in linee guida le best practice per la gestione degli interventi legati alla violenza di genere in caso di primo intervento degli addetti al controllo del territorio, come avviene nel caso delle cosiddette “liti in famiglia”. Le linee guida si rivolgono non solo agli operatori sul campo ma anche a coloro che, in Sala Operativa, coordinano e gestiscono a distanza tutte le fasi dell’intervento. Si tratta di procedure che consentono agli equipaggi della Polizia di Stato di sapere, per esempio, se vi siano stati in passato altri episodi di violenza nello stesso contesto familiare e che, attraverso la compilazione di checklist, permettono anche in assenza di formali denunce, di tenere sotto controllo situazioni di disagio nelle quali intervenire in caso di reiterazione di fatti violenti.
Il camper della Polizia di Stato sarà presente anche nelle prossime settimane in diverse zone e quartieri del capoluogo e della provincia nei luoghi di maggiore aggregazione sociale e sfruttando eventi che richiamano l’afflusso della collettività.Nel punto informativo sarà sempre in servizio personale specializzato nel supporto alle vittime di violenza di genere; inoltre, in Questura, presso gli appositi locali “Una stanza per Te” altri operatori specializzati della Divisione Polizia Anticrimine, della Squadra Mobile e dell’Ufficio Sanitario Provinciale, forniranno il loro apporto professionale ad eventuali vittime e garantiranno la comunicazione con i referenti locali della Rete Antiviolenza.
Inoltre, verrà distribuito materiale informativo realizzato anche in differenti lingue.
Fonte: questure.poliziadistato.it