La Polonia esce dalla Convenzione contro la violenza sulle donne

BERLINO – Nuova stretta contro la gender equality da parte del governo sovranista-nazionalclericale polacco, dopo la vittoria di misura del suo candidato Andrzej Duda alle presidenziali a suffragio universale. L’esecutivo di Varsavia ha annunciato questo sabato che avvierà da lunedì, primo giorno utile, la procedura per l’uscita del Paese dalla convenzione internazionale contro la violenza sulle donne e la violenza domestica contro le donne. L’accordo internazionale era stato firmato a Istanbul da tutti i Paesi del Consiglio d’Europa, di cui la Polonia è membro, nel 2015, quando erano ancora al potere i liberalconservatori europeisti di Platforma Obywatelska, il partito di Donald Tusk e dello sfidante sconfitto alle presidenziali, Rafal Trzaskowski.

L´annuncio della decisione è venuto in persona dal ministro della Giustizia Zbigniew Ziobro, che all’interno del PiS (Diritto e Giustizia, il partito sovranista di maggioranza, tornato al potere a fine 2015) è considerato un falco, leader dell’ala dura. Particolari sono le motivazioni che Ziobro ha enunciato per spiegare la decisione: secondo lui l’accordo internazionale è ideologicamente ispirato dalla gender ideology e anche dalle ideologie della lobby Lgbtq. E inoltre “introduce il concetto di sesso sociale come concetto opposto al sesso naturale, biologico”. Sempre a detta del ministro, non c’è bisogno di restare nella convenzione perché anche uscendone “la Polonia dispone di leggi che proteggono adeguatamente le donne dalla violenza”. Recenti leggi impongono ad esempio l’immediata espulsione dal nucleo familiare di ogni responsabile di violenze domestiche.

La decisione di lasciare la convenzione era nell’aria, e da giorni le organizzazioni femminili e femministe polacche e i gruppi Lgbtq stavano protestando contro la stretta. Da tempo Ziobro definisce la convenzione “frutto di fantasie e invenzioni femministe decise a giustificare l’ideologia gay”. E sottolinea che “basta leggere le Sacre Scritture per sapere che non si picchia una donna, non occorre aderire ad alcuna convenzione mossa da ideologie distorte”. Lo stesso capo dello Stato riconfermato, Andrzej Duda, ritenuto un moderato rispetto a Ziobro, aveva detto in campagna elettorale di non condividere lo spirito e la lettera della convenzione, “che è estranea alla nostra cultura nazionale e alle nostre tradizioni”. Un alto esponente del PiS, il viceministro Jacek Ozdoba, ha dichiarato che il governo adesso introdurrà nuove misure “per proteggere i bambini dalle costruzioni ideologiche sul cosiddetto gender socio-culturale, che riteniamo totalmente avulse dalla realtà biologica”.

Fonte: repubblica.it

  • Aggiornato il 25 Luglio 2020